Il Decreto Legislativo 231/2001 – all’art. 24-TER – prevede la responsabilità amministrativa delle imprese anche in materia di delitti di criminalità organizzata.

Ma vediamo, nello specifico, quali sono i reati

  • art. 416 Codice Penale –Associazione per Delinquere;
  • 416-bis Codice Penale –Associazioni di tipo Mafioso anche Straniere;
  • 416-ter Codice Penale – Scambio elettorale Politico-Mafioso;
  • 630 Codice Penale – Sequestro di persona a scopo di estorsione
  • tutti i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416-bis ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo, nonché ai delitti previsti dall’articolo 74 D.P.R. 309/1990.

 

Quali sono le sanzioni per l’azienda?

L’introduzione della responsabilità amministrativa ha ampliato il campo di applicazione della legge, rendendo le aziende potenzialmente responsabili per delitti di criminalità organizzata che, in base alla violazione, prevedono sanzioni sia pecuniarie sia interdittive.

Le sanzioni pecuniarie vanno dal pagamento di 400 fino a 1000 quote.

Le sanzioni interdittive sono tutte quelle previste dall’art. 9 comma 2 ovvero:

– interdizione dall’esercizio dell’attività;

– la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito;

– il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio;

– l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi;

– il divieto di pubblicizzare beni o servizi.

Come evitare la responsabilità dell’azienda?

Le aziende devono adottare modelli di organizzazione e gestione idonei a prevenire tali comportamenti; ciò implica:

  • Implementazione di procedure rigorose.
  • Controlli interni per garantire la correttezza delle procedure

Un modello di compliance efficace può non solo prevenire sanzioni, ma anche migliorare la reputazione aziendale e la fiducia da parte dei clienti e investitori.

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Edit. avv. Mauro Alvino